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Interviste alla comunità italiana in Austria: un progetto didattico tra Graz e Villaco

  • Autorenbild: Elisa
    Elisa
  • 16. Sept.
  • 5 Min. Lesezeit

Imparare una lingua straniera significa molto più che studiare regole grammaticali o memorizzare nuove parole: significa entrare in contatto con una cultura viva, ascoltare storie reali, scoprire abitudini, tradizioni e valori. Con questa convinzione, durante i miei corsi universitari di italiano come lingua straniera a Graz e a Villaco, ho avviato una serie di progetti (specifici per ogni tipologia di studente) con un denominatore comune: intervistare membri della comunità italiana in Austria, direttamente in italiano.

L’iniziativa ha coinvolto studentesse e studenti internazionali e austriaci di vari livelli linguistici, che hanno potuto sperimentare la lingua in modo autentico, sviluppando non solo competenze linguistiche ma anche interculturali. In questo articolo voglio raccontarvi un po' il progetto, i suoi obiettivi, le fasi di lavoro e i risultati raggiunti.



Perché un progetto di interviste in italiano?

Chi studia italiano lo sa: grammatica, lessico, esercizi di lettura e scrittura in classe sono importanti, ma non bastano. La sfida principale è riuscire a uscire dall'aula e usare la lingua nella vita reale, in contesti autentici, con interlocutori veri.

Per questo motivo ho deciso di proporre a studentesse e studenti un’attività stimolante e "fuori dalla zona di comfort" che unisse apprendimento linguistico e vita reale: intervistare professionisti italiani residenti a Graz e Villaco.


Le interviste hanno rappresentato un’occasione unica per:

  • praticare la lingua italiana appresa in classe in una situazione comunicativa vera;

  • sviluppare competenze trasversali come la capacità di fare domande, comprendere risposte spontanee e reagire in modo naturale;

  • conoscere la comunità italiana in Austria, le storie personali di chi ha scelto di vivere qui, le sfide e le opportunità legate alla vita all’estero e/o alla gestione di un business in questo paese, viste attraverso gli occhi di italiane e italiani;

  • accrescere la motivazione di studentesse e studenti, connettendo al loro studio emozioni e storytelling in lingua target.



La comunità italiana a Graz e Villaco

L’Italia e l’Austria sono paesi confinanti e i rapporti (inter)culturali ed economici sono storicamente molto intensi. Non sorprende, quindi, che esistano comunità italiane numerose e attive in diverse città austriache.

  • Graz, in particolare, è la seconda città più grande dell’Austria dopo la capitale Vienna, ospita numerose università e ha un'atmosfera internazionale: molti studenti, professionisti e famiglie italiane scelgono infatti questa città "a misura d'uomo" come loro nuova casa fuori dai confini italiani.

  • Villaco, invece, è situata in Carinzia, terra di laghi e montagne vicino al confine italiano. Punto di incontro naturale tra i due paesi, presenta tuttavia un ambiente ancora più multiculturale, perché sede di numerose aziende che vantano un grande numero di non-austriaci tra i propri dipendenti.


Entrare in contatto con queste due comunità d'italiani/e all'estero ha significato, di conseguenza, scoprire una parte viva e attuale dell’Italia fuori dall'Italia: ristoratori e commercianti che esportano la tradizione gastronomica nostrana oltre confine, liberi professionisti che collaborano con istituzioni locali, dipendenti e famiglie che si muovono come acrobati tra due lingue e due culture.




Come si è svolto il progetto

Il progetto delle interviste è stato inserito all’interno dei corsi di Italiano come lingua straniera da me tenuti presso l'Università Karl Franzens di Graz e l'Università di Scienze Applicate della Carinzia, nella sede di Villaco. È stato articolato in diverse fasi, per garantire sia la preparazione linguistica che il supporto metodologico a studentesse e studenti.


1. Preparazione in classe

Durante le lezioni e attraverso attività collaborative in gruppo, studentesse e studenti hanno discusso e appreso:

  • strategie comunicative per condurre un’intervista (come fare domande aperte, come incoraggiare l’interlocutore a parlare, come gestire silenzi o incomprensioni, ...),

  • lessico specifico legato a temi come identità, lingue, lavoro, cultura e tempo libero, ...

e hanno esercitato pronuncia e intonazione.


Con i gruppi del Dipartimento di Traduttologia, abbiamo intervistato traduttori, interpreti e professionisti di diversi ambiti (ristorazione, turismo, ingegneria) della comunità grazese, mentre con i gruppi di Economia e Management, abbiamo ascoltato le storie di proprietarie e proprietari di attività commerciali come negozi e ristoranti, il punto di vista dei dipendenti di una multinazionale tedesca con sede in Austria, e raccolto informazioni da due HR manager di aziende italiane con sede in Austria, oltre ad aver rotto il ghiaccio con l'intervista ad alcuni parlanti italiani (nativi e non) dell'Università di Scienze Applicate della Carinzia.


2. Conduzione delle interviste

Le interviste sono state svolte in presenza e/o online, a seconda delle possibilità logistiche. In generale, però, la risposta delle italiane e degli italiani contattati è stata molto positiva: molte persone hanno, infatti, accettato volentieri di raccontare la propria esperienza in "italiano semplice" a studentesse e studenti - i quali, in coppie o piccoli gruppi, hanno avuto l’occasione di parlare direttamente con i membri della comunità italiana, ponendo domande su temi come:

  • la decisione di trasferirsi in Austria;

  • la vita quotidiana tra due culture;

  • le differenze tra l’Italia e l’Austria;

  • l'italiano e i dialetti, a confronto con il tedesco austriaco e i dialetti d'Austria;

  • i legami con la famiglia e le tradizioni italiane;

  • i progetti per il futuro.


3. Rielaborazione e condivisione

Dopo le interviste, studentesse e studenti hanno rielaborato i contenuti sotto forma di brevi presentazioni, discussioni o simulazioni di podcast. In questo modo hanno consolidato quanto appreso e hanno condiviso con colleghe e colleghi alcune riflessioni personali sulle storie ascoltate.


Esempio di attività in classe, a partire dai contenuti di un'intervista di livello A1 a parlanti italiani (nativi e non) dell'Università di Scienze Applicate della Carinzia
Esempio di attività in classe, a partire dai contenuti di un'intervista di livello A1 a parlanti italiani (nativi e non) dell'Università di Scienze Applicate della Carinzia


I benefici per studentesse e studenti

Il progetto ha avuto un impatto molto positivo su studentesse e studenti, sia dal punto di vista linguistico che personale. Tra i punti più importanti che mi stavano particolarmente a cuore vi cito:

  1. il miglioramento della comprensione orale: ascoltare parlanti nativi in un contesto autentico ha permesso a studentesse e studenti di abituarsi a velocità, accenti e registri diversi;

  2. lo sviluppo della produzione orale: formulare domande e interagire spontaneamente ha reso la lingua più naturale e sicura;

  3. la motivazione: parlare con persone reali ha fatto percepire lo studio dell’italiano come più utile e immediatamente spendibile;

  4. le competenze interculturali: conoscere storie di migrazione, integrazione e plurilinguismo ha ampliato la sensibilità culturale dei ragazzi;

  5. la collaborazione: lavorare in gruppo, preparare domande insieme e condividere risultati ha rafforzato lo spirito di squadra.



Le voci della comunità italiana in Austria

Uno degli aspetti personalmente più emozionanti del progetto è stato scoprire la varietà delle esperienze personali di connazionali in terra asburgica.

Alcuni italiani hanno raccontato di essersi trasferiti per motivi di studio e di aver deciso poi di restare, altri di essersi spostati a Graz o a Villaco per lavoro, altri ancora per amore. Hanno parlato di come sia possibile mantenere vive le tradizioni italiane pur vivendo all’estero (la cucina, la lingua in famiglia, le feste tipiche) o di come adattarle e creare un mix originale e personalissimo a partire dal meglio che ognuna delle due culture ha da offrire.

Molti hanno sottolineato la ricchezza del vivere tra due culture, ma anche le difficoltà iniziali legate alla lingua tedesca, ai dialetti o alle differenze culturali Italia-Austria.

Queste testimonianze hanno offerto a studentesse e studenti uno spaccato autentico di cosa significhi essere italiani in Austria oggi. Imparare l’italiano significa, quindi, anche avere accesso a queste realtà, creare ponti interculturali e diventare cittadini del mondo più consapevoli.



Un modello di didattica esperienziale

Il progetto delle interviste alla comunità italiana in Austria dimostra come l’insegnamento delle lingue possa diventare esperienza viva e concreta, significativa e motivante.

Nell'ottica di una didattica esperienziale, in cui studentesse e studenti imparano facendo, vivendo situazioni reali e riflettendoci su, invece di limitarsi all’aula, la lingua si apre al mondo e diventa strumento di relazione, di conoscenza e di scoperta.


Attraverso l’incontro con persone vere, è stato, così, possibile:

  • mettere in pratica le competenze linguistiche apprese in classe,

  • scoprire nuove prospettive culturali,

  • sviluppare curiosità e apertura verso l’altro.


Per me, come insegnante di italiano come lingua straniera, infine, è stata la conferma che l’apprendimento linguistico più efficace nasce dall’incontro con la vita reale e con le storie autentiche delle persone - esperienza che non vedo l'ora di riproporre anche nel nuovo semestre, ormai alle porte!

 
 
 
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